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venerdì 29 novembre 2002
presentazione del libro di Luciano Bonomi

DARWIN, GALILEO E IL GATTO DI DOWNING STREET
partecipano

Alberto Battaggia,
presidente della Società Letteraria,
Giovanni Dusi,
scrittore
Maurizio Pedrazza Gorlero
preside della Facoltà di giurisprudenza dell’Università di Verona,
Rita di Giuseppe
docente di Anglistica presso la Università di Verona

Luciano Bonomi

 PRESENTATO IL LIBRO DI LUCIANO BONOMI
GALILEO DARWIN E IL GATTO DI DOWNING STREET

Si è svolta ieri pomeriggio, venerdì 29 novembre, presso la Sala Conferenze della Cariverona in via Garibaldi, in collaborazione con Bertani Editore, la presentazione del libro di Luciano Bonomi Darwin Galileo e il gatto di Downing Street.
Relatori dell’iniziativa Alberto Battaggia, presidente della Società Letteraria, lo scrittore Giovanni Dusi, il prof. Maurizio Pedrazza Gorlero, preside della Facoltà di giurisprudenza dell’Università di Verona, la prof.ssa Rita di Giuseppe, docente di Anglistica presso la medesima Università e l’autore, prof. Luciano Bonomi, da anni direttore della Clinica Oculistica dell’Università di Verona.La tavola rotonda si è svolta davanti ad un folto pubblico. Alberto Battaggia ha sottolineato l’inclassificabilità del libro di Bonomi, costituito da una fitta rete di “osservazioni critiche, giudizi, osservazioni” che richiamano, come genere letterario, la moralistica e che sembrano strutturati secondo  “un modello concettuale ipertestuale, nel quale i singoli elementi si richiamano secondo rapporti analogici”.
La prof.ssa Rita di Giuseppe ha proposto un’approfondita analisi di tipo strutturalista, evidenziando a sua volta la “ricchezza dei rimandi culturali, la pregnanza di alcuni folgoranti giudizi, la complessità del Testo, che compone una fittissima trama di rimandi culturali eterogenei”.
Giovanni Dusi ha insistito sulla “razionalità illuminista che pervade il volume”, caratterizzato da un’ironia tagliente e da “una sobrietà di toni” che lo rendono piacevolissimo, grazie anche alla rande qualità letteraria.
Maurizio Pedrazza Gorlero ha notato come in realtà “accanto a osservazioni che appaiono di carattere scientifico, esistano anche brevi testi narrativi, come quello dedicato a Giovanna D’Arco” e come il testo sia pervaso da una raffinata ironia che lo renda godibilissimo”. Numerosi gli interventi del pubblico, che ha proposto ai relatori e al prof. Bonomi osservazioni e domande.

 


Da sx, Sergio Barabaschi, il Presidente Battaggia ed Enzo Bertolini

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Lunedì 2 Dicembre 2002 Pagina 21

A tutto volume. Il libro di Luciano Bonomi
Uno zibaldone scritto per divertimento
«Darwin Galileo e il gatto di Downing street»
Rosangela Lupinacci


Nella sala della Cariverona è stato presentato il libro di Luciano Bonomi «Darwin Galileo e il gatto di Downing Street. Un diario stravagante, riflessioni in libertà», edito da Giorgio Bertani, alla presenza dell'autore, di Alberto Battaggia, presidente della Società Letteraria, della prof.ssa Rita Di Giuseppe, docente di anglistica a Lingue, dello scrittore Giovanni Dusi e del vicesindaco Maurizio Pedrazza Gorlero. Luciano Bonomi, nato a Martinengo (Bergamo) nel 1932, laureato in Medicina, per trent'anni è stato direttore della clinica oculistica dell'ateneo veronese; oltre alla produzione scientifica, ha sempre coltivato l'interesse per le arti, la letteratura e la cultura. Durante l'incontro ha confessato di aver raccolto e raccontato una serie di «pettegolezzi» con grande divertimento.
«Un libro accattivante, sorprendente, strano, senza forma di racconto o romanzo, ricco di analisi, no0arelle, intuizioni su argomenti disparati, con un tono enciclopedico e ironico;- ha commentato Battaggia - da Guicciardin i a Leopardi i riferimenti ad una forma frammentaria non sono frequenti: è un ipertesto, un reticolo di elementi legati da associazioni dove forti sono la mentalità scientifica e l'atteggiamento ludico».
«Con invidia rilevo che Bonomi ha registrato i momenti di impegno intellettuale della vita che spesso vanno perduti;- ha affermato Dusi - non è un diario di avvenimenti, ma mentale, che colleziona oltre cento pezzi. Il diario è un'operazione privata: va resa pubblica quando ha valore e uno stile comunicativo. I contrassegni dell'opera sono appunto l'approccio intellettuale razionalista e illuminista contro il conformismo, i pregiudizi, le superstizioni; poi la garbata ironia, che ha bersagli, ma è sempre tollerante e benevola; lo scrittore comunica al lettore che si è divertito scrivendo, segno della riuscita dell'opera».
«Vanno analizzati il titolo, l'epigrafe e l'incipit, senza voler psicoanalizzare l'autore o meglio l'io narrante;- ha sostenuto la prof. Di Giuseppe - il titolo non deve ingannare: cosa hanno in comune gli elementi? Nell'epigrafe, tratta da Isaac Newton, si parla dell'episodio del bambino che sulla riva si sofferma con curiosità a raccogliere un ciottolo diverso dall'altro o una conchiglia. Newton, autore tra l'altro di un trattato sull'ottica, è la guida di Bonomi, come Virgilio lo è di Dante. Insegna al narratore a fare scoperte fortunate o, per dirla come Horace Walpole, la serendipity che viene trasmessa al lettore. Nell'incipit si parla del «vivere con attenzione», l'arte di vivere è arte di ricordare, un apprendistato continuo e dolceamaro, che quando abbiamo imparato è finito. Il consiglio è di essere sempre curiosi, di cercare l'argento per scoprire poi l'oro, come sostiene Dante nel Convivio. Le tematiche sono varie, non c'è niente di nuovo sotto il sole e l'ultimo capitolo per giustapposizione è dedicato all'oblio. Il titolo, bonario e leggero, è un'anatomia dell'era post moderna che rompe con le convenzioni attraverso l'ironia».
«Ho ammirazione per Bonomi che al di fuori della sua specializzazione scrive un'opera letteraria;- ha commentato il prof. Pedrazza Gorlero - i temi si rincorrono l'uno con l'altro, si potrebbe leggere il libro dall'inizio o dalla fine come una scrittura orientale. Ho trovato un'ironia graffiante e una razionalità mai rinunciata, non illuminista, che guarda e non comprende; un calendario di giorni e pensieri più che un diario narcisistico. Mi ha divertito l'accenno alla politica, a cominciare dal titolo: questo gatto, appartenuto prima alla Thatcher, poi a Major, poi a Blair, probabilmente soppresso e resuscitato per accattivarsi le simpatie del pubblico» ;.